CENTRAL PALC Il tuo palco in Prima Fila
di Paolo Vitale
Chi l’ha detto che l’arte contemporanea e la lirica siano mondi lontani e non comunicanti tra loro? A tentarne l’inedito quanto bizzarro accostamento è stato l’ormai celebre artista sudafricano William Kentridge. La sua opera, esposta al MAXXI di Roma (il nuovo gioiello museale progettato dall’archistar irachena Zaha Hadid), è intitolata infatti “Preparing the Flute” Cheap Jordan Son of Mars. Si tratta di un’installazione per certi versi molto semplice, ma i cui risultati sono sicuramente affascinanti e da seguire con attenzione.
Kentridge ha costrutito un teatrino all’italiana di legno e in scala (simile a quelli utilizzati dagli scenografi per esporre i bozzetti) e l’ha “reso vivo” con alcune delle sue “video-installazioni” ispirate al Flauto Magico di Mozart. La tecnica per la realizzazione dei video è quella tipicamente utilizzata dall’artista: egli fotografa i suoi disegni, fatti con carboncino e pastelli, man mano che li modifica e successivamente li unisce in sequenza creando una sorta di cartone animato.
Il teatrino diventa quindi una vera e propria “camera oscura” [tema questo molto caro all’artista!] che, grazie a due proiettori, si anima sulle note di Mozart per trasmettere emozioni e suggestioni infinite. Il momento clou è ovviamente quello sull’aria “La Regina della notte”: una via lattea rotante e poetici fuochi d’artificio incantano lo “spettatore” alludendo al mistero della creazione, del tempo, della vita…
Ammettiamo che dopo aver girato tra le inquietanti opere del MAXXI, il trovarsi davanti all’installazione di Kentridge provoca quasi un momento di commozione. “Preparing the Flute” è un ottimo esempio di come l’arte contemporanea, la tecnologia e l’opera lirica possano non solo convivere pacificamente, ma addirittura possano svelare nuovi ed interessanti orizzonti qualora abbinate tra loro e utilizzate in contemporanea Nike Fingertrap Max Sale.
D’altro canto siamo felici che in un museo icona della contemporaneità come il MAXXI abbia trovato un posto anche l’opera lirica: dimostrazione convincente di come la bellezza non abbia tempo e di come l’opera non passi mai di moda!
