Preferisco Rossini, Verdi, Puccini a Brunetta, Tremonti e compagnia bella!!!
Carissimo Sabino,
anche se come cantante lirico sono “postumo”, mi ha indignato l’affermazione dell’Onorevole Brunetta apparsa di recente sul “Corriere della Sera”, riguardante l’impiego, secondo lui, di molti cantanti d’opera non validi.
Evidentemente si riferiva ai problemi economici in cui versano i teatri lirici italiani, e mi fa pensare che il Ministro pensi che siano i cantanti lirici i dilapidatori delle casse dei teatri.
Intanto mi domando: ma chi li scrittura questi cantanti non validi? E poi, penso, che come ci possono essere cantanti non validi (tra tanti bravissimi), ci sono anche direttori d’orchestra, registi, scenografi, costumisti, direttori artistici, e via di seguito, non validi (tra tanti bravissimi).
E che dire di certi allestimenti faraonici nuovi e di altri che arrivano persino d’oltre Oceano?
Scaricare il problema, che esiste, nessuno può negarlo, solo sui cantanti lirici lo trovo ridicolo, se non mortificante. Ma oramai siamo preparati alle sparate di Brunetta.
Ah, dimenticavo, esistono anche molti politici scadenti, certamente più numerosi di certi cantanti lirici.
Buon lavoro per “ l’opera”
Enzo Dara
Carissimo Enzo,
pubblico volentieri la tua lettera che evidenzia una serie di «boutades» da parte dei nostri politici di cui già mi sono occupato in questo stesso spazio.
Vedi, caro amico, quando i politici non hanno argomenti seri, per essere perennemente sui giornali, sparano a caso delle c…e, prendendo di mira la Cultura, il Teatro, dimenticandosi che è il nostro biglietto da visita per il resto del mondo, come hanno modo di constatare loro stessi nel momento in cui si recano in visita all’estero.
Sono stato proprio testimone di questo: durante una visita ufficiale di un nostro famoso politico in America, tutti lodavano il nostro Paese (sic!) per la straordinaria bellezza paesaggistica e poi…. per la musica, Verdi, Puccini, Rossini, Donizetti e il Teatro alla Scala… ebbene il nostro politico si è gonfiato di soddisfazione al pari di un pavone che fa la ruota, asserendo che, sì, l’Italia fa grandi sforzi per mettere sempre in primo piano il Turismo e la Cultura! Più falso di così… si muore!
Poi assistiamo ad ogni piè sospinto al declassamento della nostra tradizione: tagli, ingiurie e quant’altro che fanno pensare, a chi crede e fa seriamente cultura, di lasciare il nostro Paese e trasferirsi, che so, in Germania o altrove; certo anche loro hanno i loro problemi finanziari, la crisi economica ha toccato tutti ma, almeno, una delle necessità prioritaria è sempre il Teatro, la Musica; prova ne è che, chiunque, scorrendo i cartelloni internazionali (come il nostro prossimo Speciale Cartellone in uscita a ottobre) ha modo di constatare che ogni città, ogni piccolo centro ha la sua programmazione teatrale. Questi Paesi, i loro politici, hanno capito che soprattutto in periodi di crisi e di «vacche magre» bisogna inventarsi nuove idee creative, continuare a lavorare più di prima in quello in cui si crede; ecco il segreto delle ricche, nonostante tutto, stagioni d’opera internazionali: credere che la Cultura sia un bene primario per ogni individuo!
Per cui caro Enzo non bisogna meravigliarsi se i nostri politici scadenti (al giorno d’oggi un politico serio è merce rara!) si lasciano andare a dichiarazioni che li classifica; sai, io che con il mio lavoro mi trovo spesso ad incontrarli sono arrivato alla conclusione che più li conosci più li eviti, più li ascolti più non gli credi e aspetti il tempo (ormai prossimo!!) di andare a lavorare altrove, portare la rivista all’estero, a Berlino ad esempio, dove c’è più rispetto per il nostro settore.
Naturalmente se invece che di musica ci occupassimo di calcio, tutto sarebbe meraviglioso! I calciatori sono tutti bravi e intelligenti (!!), non dilapidano le finanze, in fondo gli 8/10/20 miliardi all’anno sono bazzecole in confronto a quanto fanno spendere i cantanti lirici, non trovi? Mi si può obiettare che questi stipendi sono pagati dalle squadre; peccato che poi quando queste squadre sono in fallimento ci pensa lo Stato a ripianare i debiti! È già successo e succederà sempre!
Comunque, caro amico, ti invito a riflettere su quello che sta accadendo in questo torrido agosto riguardo alla «manovra» per il pareggio delle nostre casse, e soprattutto sul punto della cosiddetta «solidarietà fiscale» che finché è a carico dei poveri cittadini che lavorano e pagano le tasse onestamente, va bene, quando invece tocca i «poveri» calciatori allora nasce lo scandalo; il mondo dorato del calcio si ribella, non importa poi se i calciatori sperperano i loro soldi (per carità è un loro diritto, visto che li pagano!) con veline o escort… ma per il Paese no!
Sai caro Enzo qual è lo scandalo più grande? È che l’Italia, l’italiano che lavora che vive onestamente, non si lamentano, non reagiscono, sopportano; e va in delirio solo se si prevede uno sciopero del campionato (fatto di questi giorni in cui stiamo chiudendo il numero che hai sottomano). Aiuto! Toglietemi tutto, ma non le mie partite di calcio! (parafrasando una nota pubblicità di una nota marca di orologi!).
Questo in breve le vere cose su cui un politico dovrebbe soffermarsi a pensare, discutere, risolvere e non sui cantanti meno bravi che rubano il «cachet»!
Su questo comunque si può discutere: è vero ci sono bravi e non bravi cantanti, come in tutte le professioni; il fatto che un direttore artistico impieghi o meno un artista o un regista o un direttore di poco valore rimane un fatto di serietà professionale di cui ogni singola persona deve rispondere. La critica, poi, come certamente saprai e con cui certamente ti sei dovuto scontrare nella tua lunga carriera, è e rimane un fatto soggettivo, che trova poi le dovute conferme nella riuscita o meno di uno spettacolo, nel successo o insuccesso da parte del pubblico, forse unico giudice di tutto.
Avremo modo di sviluppare ulteriormente questo argomento quando avremo modo di incontrarci ma ti contesto il «postumo»: sei sempre un grande Artista con la maiuscola, che ha contribuito a fare grande la nostra musica e la nostra cultura e, ne sono testimone, continua a trasmettere la sua «arte» il suo «sapere» alle nuove generazioni di giovani cantanti.
Consiglio d’amico, non ti curar di loro e pensa alla nostra fortuna di essere nella musica e di avere a che fare con Gioachino Rossini, Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini… e chi se ne importa di Brunetta, di Tremonti e tanti altri…..