“C’era una volta… scugnizzi il primo grande musical “newrealista” italiano ritorna sul palcoscenico del Teatro Stabile regionale dove aveva ottenuto grande successo nell’edizione del 2004. Un cast di nuovi interpreti pieni di energia e talento diretti da Claudio Mattone, raccontano una storia toccante attraverso una colonna sonora pluripremiata. Uno spettacolo lontano dai clichés per raccontare la faccia pulita di Napoli. Repliche dal 2 al 6 marzo.”
Definirlo soltanto come uno spettacolo da record – quello che in 600 repliche ha collezionato più di 600.000 spettatori – sarebbe poco.
C’era una volta… scugnizzi di Claudio Mattone – che lo Stabile regionale presenta alla Sala Assicurazioni Generali da mercoledì 2 a domenica 6 marzo – è infatti da considerare un evento davvero particolare nel panorama del teatro contemporaneo: è il primo grande musical “newrealista” italiano, il primo a portare in scena una grande attenzione al sociale, e a porsi questo titpo di attenzione anche come “mission” finale.
Ai giovani attori che vi prendono parte, tutti reclutati attraverso migliaia di audizioni e affiancati nello spettacolo a un gruppo di attori professionisti, Scugnizzi infatti, vuole anche indicare un’alternativa, una possibile strada, un possibile mestiere: come una palestra, un laboratorio, un’opportunità. Moltissimi dei giovani attori e tecnici delle passate edizioni dello spettacolo lavorano oggi stabilmente e con successo in teatro, in cinema ed in televisione.
Un progetto dunque, molto articolato e pregevole, che guarda ai giovani come unica speranza di Napoli, città tormentata eppure tanto bella, come racconta la canzone forse più celebre del musical, ‘A città ‘e Pulecenella. Una città che lo spettacolo racconta con forza, affetto, ma tenendosi ben lontano da facili e scontati stereotipi.
Ciò è il frutto del lavoro di una squadra di creatori di profonda competenza, in primis Claudio Mattone che dello spettacolo ha creato la musica e i testi, la prosa (quest’ultima assieme a una firma del calibro di Enrico Vaime) e la regia. Altri contributi di prestigio sono assicurati da Gino Landi che firma i movimenti coreografici, da Bruno Garofalo autore delle colorate scenografie e da Silvia Polidori che cura i costumi.
Sul palcoscenico una ventina di cantanti-attori giovanissimi, scelti per la loro attitudine e passione per la musica: si confronteranno con una delle colonne sonore più famose, riuscite e premiate degli ultimi anni.
La composizione delle musiche infatti parte dal film di Nanni Loy a cui il musical s’ispira, una pellicola ambientata nel carcere minorile di Nisida, che ha preso successivamente forma di musical: le canzoni davvero travolgenti hanno meritato tutti i premi più autorevoli fra cui vanno citati sicuramente il Premio Eti Olimpici del Teatro come miglior musical dell’anno, e in ambito cinematografico il David di Donatello per le musiche e la canzone originale, il Globo d’Oro (della stampa estera) e il Ciak d’Oro sempre per le musiche…
Attraverso questo sound mediterraneo e coinvolgente, il musical racconta una storia molto attuale, un profilo semplice e popolare, vivido e dolente di quella Napoli festosa, accogliente ma anche tormentata dalla camorra, dai traffici illeciti, dall’assenza di sogni, prospettive, valori in cui credere, di fiducia…Tutte cose essenzaili – quano si è ragazzi – per crescere bene, per essere felici e diventare adulti onesti.
Saverio De Lucia e Raffaele Capasso detto “‘o russo”, si conoscono, sono giovanissimi e condividono un destino di scugnizzi che li conduce purtroppo all’istituto di correzione per minori di Nisida: scontata la detenzione prendono strade diverse e si perdono di vista. Parte da qui la storia narrata da C’era una volta… scugnizzi e riprende vent’anni dopo. Saverio è diventato un prete di strada che si dedica al volontariato ed in particolare al recupero dei ragazzi del quartiere cercando di appassionarli alla musica. Raffaele ‘o russo è invece un camorrista e quei ragazzi tende ad usarli come corrieri per i suoi loschi traffici.
L’incontro fra i due avviene questa volta su fronti opposti e nasce un conflitto di intenti e di personalità che si acuisce sempre di più. È così che “‘o russo”, incapace di affermare se stesso se non attraverso la violenza, uccide Don Saverio. Ma quel suo gesto, che sul momento sembra una vittoria, segnerà in realtà la sua sconfitta. La morte di Saverio dà al gruppo dei ragazzi la forza di ribellarsi alla camorra e di lanciare contro di essa, attraverso la musica, un grido di dolore, disperato e liberatorio, che diventa il grido di disprezzo di tutta la città.
Si impegnano in scena Andrea Sannino (Saverio), Pierluigi Iorio (Raffaele ‘o russo), Angelo Iossa (‘O Gigante), Luna Di Domenico (Rosa), Antonio Guido (Tonino), Veronica Simioli (Veronica), Daniele Mango (Daniele), Mavi Gagliardi (Imma), Carlo Vannini (Mimì), Giusi Barone (Gius), Giuseppe Madonna (Carmine), Isabella Mavaro (Isabella), Carmine Granato (Angelo), Valeria De Cicco (Valeria), Giovanni Quaranta (Eugenio), Anna Foria (Anna), Anthony Donadio e Flavia Esposito (Ballerini-albanesi), Fabio Villani (Fabio), Lorena Zinno (Nennella), Michele Maione (Percussionista).Inoltre completano il cast Pippo Cangiano (Commissari), Giorgio Romanelli (Onorevole) e Lucio Bastolla (Direttore carcere).
Lo spettacolo va in scena dal 2 al 6 marzo, alle ore 20.30, tranne sabato 5 (doppia recita anche di pomeriggio) e domenica 6, quando l’unica replica va in scena alle ore 16.
Giovedì 3 marzo alle ore 17 alla Sala Bartoli, in collaborazione con l’Associazione Amici del Caffè Gambrinus si terrà un incontro legato al musical C’era una volta… Scugnizzi: vi prenderanno parte l’editore napoletano Tullio Pironti che ebbe un passato da scugnizzo e boxeur e il regista e autore delle musiche dello spettacolo Claudio Mattone. L’ingresso sarà libero fino ad esaurimento dei posti.
La Stagione 2010-2011 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia va in scena grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste.